Quattro anni fa, nel marzo 2013, dopo 153 anni di esilio forzato, una batteria di Aceto Balsamico Tradizionale della Consorteria di Spilamberto veniva ricollocata all’interno del Torrione del Prato di Palazzo Ducale, oggi sede dell’Accademia Militare di Modena, proprio nel luogo dove il Duca Francesco IV aveva originariamente voluto la sua acetaia. Questo è stato il primo passo simbolico verso il ripristino dell’antica Acetaia Ducale, mentre il secondo passo si è compiuto il 4 luglio scorso, con la firma di una convenzione tra l’Accademia Militare e la Consorteria. Infatti è proprio la Consorteria che tiene viva l’Acetaia Ducale: il Gran Maestro Maurizio Fini insieme ai Maestri Dino Stefani, Giovanni Solmi, Fabio Giberti sorvegliano quotidianamente le botti, si occupano dei rincalzi e dei prelievi, ne hanno curato l’avvio e la messa a punto, sostenuti dall’entusiasmo e partecipazione iniziale del Generale Giuseppenicola Tota e del Comandante dell’Accademia, il Generale Salvatore Camporeale.

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«Sono orgoglioso e grato all’Accademia per la firma della convenzione – ha sottolineato il Gran Maestro Maurizio Fini – il balsamico ducale è tornato a casa e questa collaborazione ci consente formalmente di proseguire un percorso per almeno i prossimi 15 anni, il tempo minimo che serve al prodotto per raggiungere la maturità. L’Accademia, poi, ospiterà alcuni eventi della Consorteria, come è già avvenuto in occasione dell’ultima giornata annuale degli assaggi di allenamento della Comunità di Modena».

«Il Palazzo Ducale di Modena, grazie alla sapiente opera ed alla generosa disponibilità della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto, torna a rivivere un pezzo importante della sua storia – ha dichiarato il Generale di Divisione Salvatore Camporeale, Comandante dell’Accademia Militare. Questa rinnovata collaborazione rappresenta un’ulteriore conferma del profondo legame che unisce il più antico Istituto di formazione militare al mondo con Modena ed il suo territorio, ricco di storia, cultura e tradizioni».

Oggi l’Acetaia Ducale – denominata “151 scalini”, perché tanti se ne devono salire per raggiungerla – conta ben quattro batterie: alla prima storica batteria della Consorteria si sono aggiunte le batterie donate dalla Premiata fabbrica di botti Renzi, dal Consorzio Tutela ABTM e dal Cav. Luigi Cremonini.